Gli strumenti smusicali (2004) Testo: Alfonso Ottobre Dedica: a Mauro Marchetti e al Laboratorio di voci bianche dell'Accademia S. Cecilia di Roma Organico strumentale: coro di voci bianche (a tre parti), flauto, clarinetto in si bemolle, violoncello, pianoforte, percussioni Il metronomo Non sono sporco, non sono vecchio, ma incompatibile con il tuo orecchio; non sono scarico, nemmeno zoppico, quindi gli insulti tienli per te! Tu rubi il tempo Come un povero ladruncolo E incolpi me Che sono un nobile metronomo, vorrei potermi trasformare in un randello darti il ritmo sul cervello fino a che non sbagli più!! Il leggio Fratello albero, io ti capisco Quando in autunno ti abbandonano Le fronde, e tu impotente Assisti immobile Ad uno stanco addio di vecchie E gialle amiche. Vedessi me, di fotocopie carico Quando le sento tristemente scivolar; non ho radici, ma ho stagioni assai più lunghe e tribolate da affrontar; io amo i libri, i manoscritti ma questo idiota non li vuole più comprar! Lo sgabello del pianista Stai fermo, non ti agitare Che qui finiamo all’ospedale; ho quattro zampe, ma non la sella e se mi scasso suonerai per terra. Sto cigolando, sì lo so, perché sei grasso, Se mangi ancora ti ci vuole un materasso, come pianista sarai pure fortunato, ma un'altra volta ti consiglio un carro armato. Il diapason Datemi un la, per una volta, datemi un la, vi costa niente, datemi un la, sono in bolletta, la vita è cara, datemi un la. A questo mondo Non c'è mai riconoscenza, faccio la fame senza perdere efficienza; ho regalato cinquecentomila la, ne ho avuti indietro la metà della metà, della metà, della metà… Il puntale Gloria ed onori per Mister Violoncello, lo strappapplausi dal timbro budello, con la sua voce calda e commovente strazia le anime e i cuori della gente; nessuno pensa che mi suona nel cervello, che mi tartassa come fossi il suo cammello, che non mi paga e nemmeno mi ringrazia e certe volte mi abbandona sulla piazza. Ma ora basta, non ci sto più: scivolo-sciopero o mi piego in giù! E mentre suona, ho una minaccia da dargli i brividi su fino al riccio: "Vil parassita, sciocco strumento, se io mi tolgo, c'è il pavimento!!!".