Filastrocche in fa (prima e seconda serie, 1997-1999) testo: Gianni Rodari dedica: A Lorenzino, da papà I mari della luna Nei mari della luna tuffi non se ne fanno: non c'è una goccia d'acqua, pesci non ce ne stanno. Che magnifico mare per chi non sa nuotare! La luna di Kiev Chissà se la luna di Kiev è bella come la luna di Roma, chissà se è la stessa o soltanto sua sorella.... "Ma son sempre quella! - la luna protesta - non sono mica un berretto da notte sulla tua testa! Viaggiando quassù faccio luce a tutti quanti, dall'India al Perù, dal Tevere al Mar Morto, e i miei raggi viaggiano senza passaporto". Stelle senza nome I nomi delle stelle sono belli : Sirio, Andromeda, l'Orsa, i due Gemelli. Chi mai potrebbe dirli tutti in fila? Son più di cento volte centomila. E in fondo al cielo, non so dove e come, c'è un milione di stelle senza nome: stelle comuni, nessun le cura, ma per loro la notte è meno scura. Gustavo Gustavo, gatto artista, è un doppio pianista: difatti suona il piano a quattro zampe, mentre perfino Chopin lo suonava soltanto con due mani. Per un bel piano a coda niente di più adatto che un pianista con la coda naturale- che sta molto meglio di quella del frack. Gustavo danza con eleganza sui tasti neri, sui tasti bianchi, sullo spartito e sui candelieri. Che anima sensibile! La sera Gustavo si suona la ninna-nanna e si addormenta sulla tastiera. Girotondo di tutto il mondo Filastrocca per tutti i bambini, per gli italiani e gli abissini, per i russi e per gli inglesi, gli americani ed i francesi, per quelli neri come il carbone per quelli rossi come il mattone, per quelli gialli che stanno in Cina dove è sera se qui è mattina, per quelli che stanno in mezzo ai ghiacci e dormono dentro un sacco di stracci, per quelli che stanno nella foresta dove le scimmie fan sempre festa, per quelli che stanno di qua o di là, in campagna od in città, per i bambini di tutto il mondo che fanno un grande girotondo, con le mani nelle mani, sui paralleli e sui meridiani. Filastrocche in fa (terza serie, 2001-2004) testo: Gianni Rodari dedica: A Irene, bruchetto La bella addormentata Le favole dove stanno? Ce n'è una in ogni cosa; nel legno del tavolino, nel bicchiere, nella rosa. La favola sta lì dentro da tanto tempo, e non parla: è una bella addormentata e bisogna svegliarla. Ma se un principe, o un poeta, a baciarla non verrà un bimbo la sua favola invano aspetterà. Il pane S'io facessi il fornaio vorrei cuocere un pane così grande da sfamare tutta, tutta la gente che non ha da mangiare. Un pane più grande del sole, dorato, profumato come le viole. Un pane così verrebbero a mangiarlo dall'India e dal Chilì i poveri, i bambini, i vecchietti e gli uccellini. Sarà una data da studiare a memoria: un giorno senza fame! Il più bel giorno di tutta la storia. La luna al guinzaglio Con te la luna è buona, mia savia bambina: se cammini, cammina e se ti fermi tu si ferma anche la luna ubbidiente lassù. E' un piccolo cane bianco che tu tieni al guinzaglio, è un docile palloncino che tieni per il filo: andando a dormire lo leghi al cuscino, la luna tutta notte sta appesa al tuo lettino. Come si chiamano gli uccelli Codone, marangone, mestolone, fischione, moriglione; ghiandaia, beccaccino, balestruccio, topino, migliarino; merlo, fringuello,luì, beccapesci, cutrettola, colibrì: gli uccelli si chiamano così. Il gregario Filastrocca del gregario corridore proletario, che ai campioni di mestiere deve far da cameriere, e sul piatto, senza gloria, serve loro la vittoria. Al traguardo, quando arriva, non ha applausi, non evviva. Col salario che si piglia fa campare la famiglia e da vecchio poi si acquista un negozio da ciclista o un baretto, anche più spesso, con la macchina per l'espresso. Il treno degli emigranti Non è grossa, non è pesante la valigia dell’emigrante… C’è un po’ di terra del mio villaggio, per non restare solo in viaggio... un vestito, un pane, un frutto, e questo è tutto. Ma il cuore no, non l’ho portato: nella valigia non c’è entrato. Troppa pena aveva a partire, oltre il mare non vuol venire. Lui resta, fedele come un cane, nella terra che non mi dà pane: un piccolo campo, proprio lassù… Ma il treno corre: non si vede più. (Gianni Rodari) nota. Le seguenti filastrocche:I mari della luna, Stelle senza nome e La luna di Kiev esistono in doppia versione, monodica e polifonica.