Quattro Liriche con uno studio preparatorio(2008) Organico: Soprano e otto strumenti (flauto,ottavino,oboe,clarinetto e clarinetto basso, arpa, violino,viola) Dedica: per Alda Caiello testo: Mario Luzi (tranne Denttro l'acqua di A. Fiorentini) lingua: italiano proprietà privata degli autori Dentro l'acqua Troveremo un fiume un fiume dove perdere le nostre braccia. Un fiume di acqua fresca che ci dia silenzio e risa. Sarà un fiume d'abbraccio, un fiume dove addormentare nostro figlio quando contiamo per lui le stelle. (Adriana Fiorentini) Amanti Che mi riserva rivederti, amore, quale viaggio t'hanno dato i venti? L'oscuro avvolge questi giorni chiari, circola forse in questa luce densa qui dove a macchie dondolanti o ferme filtra oro e il vino matura. Spicco dal cielo questo frutto splendido, chiudo gli occhi su quel che porta seco, o lo stare sulle spine o il dirsi addio a cuore gonfio, questo tempo nel tempo senza fine. (Mario Luzi) Onde Qui è la lotta con se stesso del mare che nelle cale livide si torce, si svelle dalla sua continuità, s'innalza, manda un fremito e ricade. Il mare, sai, mi associa al suo tormento, il mare viene, volge in fuga, viene, coniuga tempo e spazio in questa voce che soffre e prega rotta alle scogliere. (Mario Luzi) Già colgono i neri fiori dell'Ade Già colgono i neri fiori dell'Ade i fiori ghiacciati viscidi di brina le tue mani lente che l'ombra persuade e il silenzio trascina. Decade sui fiochi prati d'eliso sui prati appannati torbidi di bruma il colchico struggente più che il tuo sorriso che la febbre consuma. Nel vento il tuo corpo raggia infingardo tra vetri squillanti stella solitaria e il tuo passo roco non è più che il ritardo delle rose nell'aria (Mario Luzi) S'avvia tra i muri…. S'avvia tra i muri, è preda della luce… Forse eri tu, ora è un'apparizione o forse è tutto ciò che non ha pace o sede o movimento e non è vero né insostanziale, vanità che solo puri specchi tradiscono fremendo. E' una vaga figura, non ha requie… è nostra, la credevo una chimera se alcuna ne appariva per miracolo sotto aride pendici inconsolata per vie cupe ove niente vive più, niente se non la speranza del tuono. (Mario Luzi)